martedì 10 gennaio 2017

Letture d'inverno

Riposti albero e presepe, passata anche l'ultima festa, si ritorna alla solita vita con un anno in più sulle spalle.
Le giornate nebbiose e buie sembrano così lontane, per giorni e giorni abbiamo avuto un cielo terso e luminoso, vento e notti stellate. Non amo, come molti, le giornate di pioggia, ma non piove da così tanto... in questo periodo sono costretta a bagnare i vasi delle piante all'esterno, che normalmente non tocco quasi fino a primavera, perché la terra è secca e dura: questo inverno così asciutto, credo creerà parecchi problemi.

Le belle giornate sono una tentazione, vien quasi voglia di mettersi a trafficare in giardino, ma appena messo il naso fuori mi rendo conto delle temperature polari! E' che ho voglia di stare all'aperto, mi manca la quiete del mio orto e del giardino, la serenità che mi dà prendermi cura delle mie piante, ne ho tanto bisogno in questo periodo...

Mi metto a leggere alla finestra e sposto le tende. Le poche foglie sugli alberi si muovono al vento. sui tetti ci sono le "mie" tortore, quelle cioè che ogni giorno vengono a mangiare a casa nostra. Appoggio i piedi sul calorifero caldo, Smilla è accucciata vicino a me. Nell'angolo della cucina dove prima c'era una vecchia e grande cassapanca ho sistemato una delle piante del salotto, un giovane ficus dalla forma armoniosa. Tempo fa, ho letto un libro sul riordino che parla del Feng shui, spiegava l'importanza dello spazio libero che deve essere sufficiente per permettere all'energia di circolare liberamente, senza che questa si blocchi in luoghi troppo pieni di mobili e di cose. E' vero, mi sembra di starci meglio adesso in questa cucina... ad avere più spazio, di vasi sparsi qua e là ne ho davvero tanti, sarebbe bello poter creare un piccolo giardino d'inverno, anche solo un angolo, invece sono costretta a sistemare le piante che svernano in casa nei posti più disparati!

Sono due le stagioni in cui riesco a dedicare più tempo alla lettura, una è l'estate ed una appunto l'inverno. Durante le stagioni di mezzo c'è troppo da fare e l'orto e il giardino pretendono molta della mia attenzione e del mio tempo libero, così il tempo da dedicare alla lettura si riduce. 
Ho appena terminato di leggere "La virtù dell'orto" di Pia Pera, una versione riveduta e aggiornata di un suo libro: Giardino e orto terapia, uscito nel 2010. Dalle pagine di questo libro:"Negli oggetti, indifferenti alle stagioni, il mutamento si esprime solo come usura, deterioramento, mai come metamorfosi. Confinati tra materiali artificiali, chissà quale ansia di morte ci prenderebbe! Perché nulla avremmo vicino capace di suggerire che nulla muore, tutto si trasforma." Verissimo.
Ho scoperto che questa autrice che amo molto è venuta a mancare questa estate. Pia Pera era molto malata e nel suo ultimo libro "Al giardino ancora non l'ho detto", racconta della malattia, quasi un testamento, un diario bello, struggente e soprattutto sincero. La scrittrice prende congedo dal suo giardino, si interroga su cosa ne sarà e prende allo stesso tempo congedo dalla vita, un libro che, come tutti i suoi libri, vale la pena di leggere anche se non si è appassionati di orto e di giardino. Il titolo è tratto da una poesia di Emily Dickinson: I haven't told my garden yet...



E' un post  senza immagini, un po' così, senza colore come mi sento io, sarà che ultimamente mi sembra che ci siano solo problemi da risolvere, cose da sistemare, preoccupazioni... sono anch'io cupa e grigia come lo è il cielo di oggi.... passerà....
...mi sa che se si alzano appena un poco le temperature arriva la neve...

A presto

lolle