sabato 24 ottobre 2015

Sechium edule o chayote


Torno volentieri a parlare  della novità del mio orto 2015, il chayote (Sechium edule).
Sechium edule è una cucurbitacea di cui esistono alcune varietà molto apprezzate nella cucina del centro e sud America. Alcune di esse, come quella presente nel mio orto, sono spinose ed è per questo che il chayote è noto anche come zucchetta spinosa o come zucca centenaria anche se  non ho ben capito se è per la quantità davvero generosa di frutti o per il fatto che nelle zone a clima mite è una perenne. 


Si riproduce tramite il frutto che verso primavera si risveglia ed emette getti, ma questo procedimento è per me ancora nuovo, infatti mi sono stati donati due frutti questa primavera quando i getti erano già ben evidenti, ho dovuto conservarli così fino ai primi di maggio, per poi interrarli quando le temperature si sono fatte più miti. 


Per i primi due mesi la crescita è stata contenuta così ho lasciato che i tralci si arrampicassero sui tutori dei pomodori. In piena estate però la crescita è diventata molto vigorosa tanto che tralci e foglie hanno letteralmente inghiottito tutto ciò che si trovava sulla loro strada. I fiori e poi frutticini sono comparsi a settembre quando ormai disperavo di poter ottenere un raccolto anche misero di chayote. Primi raccolti ad ottobre, anche se ancora non ho ben capito quando il frutto è maturo. Ora i due chayote interrati a maggio occupano uno spazio in lunghezza di circa dieci metri e i tralci sono carichi di numerosissimi frutti. Per darvi un'idea della crescita vi mostro un paio di immagini, è in mezzo a questo folto bosco che si nascondono i suoi frutti.


Questa è una parte di spazio occupata dal chayote, qui sotto c'erano pomodori e insalata!

Qui, grazie ad un supporto in rete da recinzione, ha formato una sorta di pergolato 
All'inizio l'accoglienza a tavola è stata tiepida, somiglia a molti ortaggi, ma non ha un sapore ben definito, inoltre la prima volta l'ho cucinato al vapore e condito soltanto con un po' d'olio quindi non è che io gli abbia dato una mano...
Fritto invece ha raccolto i consensi di tutti, cominciando a farsi apprezzare, ma non è che il fritto si possa fare tutti i giorni...
Così la scorsa settimana li ho cucinati in padella insieme a due delle mie verdure preferite, zucca e cipolle, ho aggiunta lo zenzero che pure amo molto e una manciata di uvetta, poi avevo una mela bella matura e così sono nati i:


Chayote ed altre verdure allo zenzero


Ingredienti:

Chayote

Zucca tipo Marina o Delica

Cipolle

 Mela (1)

Manciata di uvetta (1)

Zenzero fresco ( 2-3 pezzettini)

Olio evo ( un cucchiaio circa)

Acqua (q.b.)

"Togliere la buccia e la parte interna bianca e dura ai chayote, tagliateli a pezzetti, lo stesso con la zucca, sbucciate e tagliate a tocchetti, poi le cipolle a rondelle, mettete a mollo in acqua tiepida l'uvetta, sbucciate lo zenzero. Ungete la padella con un cucchiaio d'olio e scaldate appena, aggiungete le verdure, poi la mela sbucciata e tagliata a pezzetti, lo zenzero e infine l'uvetta. Cuocere a fuoco lento aggiungendo una tazzina d'acqua, non salate! Mescolate di tanto in tanto ed eventualmente aggiungete poca acqua. Infine, quando tutte le verdure sono morbide, spegnete il fuoco e lasciate riposare un poco. Se preferite potete togliere i pezzetti di zenzero prima di servire."

Il sapore è più sul dolce che sul salato, per me è un gustoso piatto unico, ma in tutta onestà devo anche avvisarvi che le mie figlie dicono che ho dei gusti un po' particolari... A casa mia queste verdure allo zenzero sono piaciute,  anche se la versione fritta del chayote continua ad essere la preferita.

Non so se è stato così anche da voi, ma qui abbiamo avuto una splendida settimana di sole, con temperature dalla tarda mattinata fino il pomeriggio veramente gradevoli, e pensare che lunedì mattina ci siamo svegliati avvolti dalla nebbia! Stanotte cambio dell'ora e quindi si dorme un'ora in più... approfittatene!! 

Buona domenica

lolle




lunedì 19 ottobre 2015

Una tranquilla domenica d'autunno

Ho passato una domenica tranquilla, avevo davvero bisogno di recuperare un po' le forze dopo la pesante settimana appena trascorsa. Ho fatto una breve passeggiata, poi mi sono messa a leggere fra una montagna di cuscini nella tranquillità della mia camera da letto. Le ragazze stavano studiando, mio marito sul divano a guardare qualche partita e io finalmente ho chiuso il mondo fuori. Una volta ogni tanto ci vuole. 

Dunque oggi non vi accompagno in giardino e nemmeno nell'orto, visto che stiamo parlando di lettura vi propongo due libri. Il primo sicuramente lo conoscete, è "Buon gardening" di Simonetta Chiarugi la blogger di "Aboutgarden". E' un libro-manuale ricco di illustrazioni e di belle fotografie, una guida per gli appassionati del giardino ma anche del fai da te, di stagione in stagione ci svela trucchi e consigli per prenderci cura delle nostre piante, ma anche come utilizzarle in cucina o per la decorazione della casa. Ci sono un sacco di idee di facile realizzazione, basta lasciasi ispirare dalle creazioni di Simonetta, è un libro da tenere a portata di mano.

Il secondo mi è stato suggerito da Marina di "Verderame" questa primavera. Non l'ho acquistato subito, ma dopo averlo preso in prestito in biblioteca ed averlo letto, me ne sono innamorata ed ora fa parte della mia collezione di libri. "Il tempo è un albero che cresce" di Luisa Pulcher è un diario, il racconto di dodici mesi di vita in giardino, di successi, sconfitte, tanto lavoro, tante sorprese, raccontati con ironia, simpatia e poesia. Ti fa venir voglia di mollare tutto e correre in giardino. Da leggere e rileggere.


Anch'io mi sono lasciata ispirare dalle "letture verdi" e forbici in mano ho raccolto un po' di edera in giardino, qualche bacca di rosa a casa di mia madre (ne ha di bellissime) per portare un po' di bosco in casa.





E adesso si ricomincia... buona settimana!

lolle

lunedì 12 ottobre 2015

Giorni d'autunno

Ci sono giornate in cui tutto va storto, dal primo momento in cui metti i piedi per terra al momento in cui appoggi la testa sul cuscino, e quando succede si deve solo cercare di arrivare a sera. Sabato è stata una di quelle giornate. Poi ci sono giorni in cui tutto sembra meraviglioso e lo capisci appena ti alzi. Anche il tempo collabora, il sole sembra più splendente e il cielo più limpido. Il giorno in cui ho scattato queste immagini era una di queste giornate felici. Una passeggiata tra i campi, Smilla a farmi compagnia ed intorno i primi segni d'autunno. 




Quando vado in paese in bici, scelgo di fare un breve tratto di strada chiuso al traffico percorrendo la via un po' più lunga ma decisamente più tranquilla, è una deviazione che faccio volentieri anche perché questa strada ha da un lato un bel filare di alberi che d'estate fanno una discreta ombra. Ci sono anche alcuni giovani esemplari di platano che qui, in dialetto chiamano al femminile "platane". Da qualche giorno hanno cominciato a cadere le foglie, anche quelle enormi e croccanti dei platani. Mi diverto come una bambina a farle scrocchiare passandoci sopra con le ruote! Adoro la danza delle foglie d'autunno con il vento. A casa non è possibile godere di questo piacere, regole non scritte ma severe prevedono che le foglie debbano essere raccolte appena toccano suolo e potendo sarebbe conveniente anticipare la loro caduta. Badate che scherzo, ma non troppo. La mia vicina ha la fissa delle foglie, quindi niente rose sfiorite che lasciano cadere i loro petali, niente foglie secche che volano per il cortile. Io cerco di essere diligente perché ha un sacco di pregi ed è sempre disponibile al bisogno e mi dispiace darle questo fastidio... Però quando penso al suo mondo perfetto immagino alberi dalla impeccabile forma sferica e foglie attaccate ai rami con la colla. Nel mio ci sono grosse e croccanti foglie di platano!

Intanto...

nel mio giardino fioriscono anche:

rosa "valzer di sogno"


plumbago

cetrioli

ciclamini

salvia "ananas"

borragine
e un enorme gatto bianco!!
Buona settimana,

a presto!

lolle

lunedì 5 ottobre 2015

Un altro autunno...


Facendo scorrere i vari post di questi quasi cinque anni di blog mi sono resa conto che in fondo le stagioni e gli anni si rincorrono simili tra loro. I grandi eventi scandiscono la nostra vita, tracciano confini, segnano cambiamenti, si imprimono nella memoria ma in realtà, la vita è fatta soprattutto di istanti, di gesti ripetuti all'infinito, di abitudini.

Così come, ogni anno ad ogni cambio di stagione, ci sono i soliti compiti ad attenderci. Anche per il giardino è così. Ho già riportato in casa molte delle mie piante. Un po' mi dispiace, lo vedo e lo sento che stanno bene all'esterno e che mancheranno loro il cielo e la terra e il sole. Avrei voluto aspettare ancora un po' tanto ormai gli autunni non sono più così freddi, ma devo tenere conto del tempo che ho a disposizione e sfruttare i momenti liberi come posso.
Però in giardino si sono mantenute molte delle fioriture settembrine. Le begoniette piantate in primavera e che avevo scelto più per coprire i danni fatti dallo scavo per la fognatura che per amore, sono ancora perfettamente fiorite e la modica spesa è stata ampiamente ricompensata da una fioritura che dura da mesi. E pensare che nemmeno le volevo! 

Le ipomee si sono arrampicate sulla siepe e sono un vero spettacolo che dura però solo qualche ora del giorno, ma la vista di questa nuvola azzurra ogni mattina è impagabile. 

Nell'orto sono cresciuti i Chayote che disperavo di poter assaggiare, il raccolto invece, a dispetto delle mie pessimistiche previsioni, si preannuncia abbondante. I primi chayote  raccolti e cucinati non hanno entusiasmato gli animi, erano semplicemente lessati al vapore e conditi, magari in pastella o impanati e fritti raccoglieranno consensi. Il loro sapore è molto simile a quello della zucchine di cui condividono la famiglia, come queste infatti sono cucurbitacee. 

Dopo tante minacce finalmente anche il limone ha dato qualche frutto, non molti ehhh, quattro in tutto...  però per quest'anno mi accontento, si vede che non mi voleva viziare troppo! 
Il minuscolo arancio invece mostra tutto orgoglioso una bella arancia grande come una pallina da tennis, non so nemmeno come faccia a sopportarne il peso, così ho improvvisato un'impalcatura di fortuna.

Stamattina, giorno di riposo sulla carta ma di grande lavoro a casa, ho finito (tra le altre cento cose) di raccogliere quel poco di uva che rimaneva lì solo per far ubriacare le vespe, ho dato una bella pulita e ho cominciato a raccoglier foglie, occupazione autunnale di chi ha un giardino...



Naturalmente non c'è uva senza schiacciata!

Chayote


Bellissime Ipomee



Begonie

Un'arancia!

Qualche limone...

Per questi primi giorni di ottobre è tutto...

a presto

lolle