domenica 21 ottobre 2012

Il tempo delle castagne



Come ogni mattina o quasi, esco verso le 6.45 con Smilla per la sua (e mia) passeggiata quotidiana, sono solo 10-15 minuti al massimo, in cui siamo sole io e lei, parte del lavoro di prima mattina è già svolto, mi sottraggo per un attimo al caos della mia famiglia e ne approfitto  per riordinare le idee e svegliarmi del tutto.

Il sentiero di campagna lungo un centinaio di metri o poco più, vicinissimo  a casa e che percorriamo ogni giorno, ieri mattina era immerso nell'oscurità. Si intravedevano soltanto le sagome contorte dei pochi alberi presenti, una pace silenziosa interrotta solo dalle auto che sfrecciavano sulla strada poco lontana, era ancora buio, le giornate si accorciano ogni giorno di più...
Smilla non si allontana molto da me, forse perché avverte i miei limiti di essere umano, i nostri sensi, poco abituati all'oscurità, sono confusi, deleghiamo così tanto alla vista! Lei invece avanza sicura e nonostante la vicinanza, con il suo pelo nero si perde e si confonde nello sfondo buio del cielo.
Se fino a un paio di mattine fa, potevo ancora scorgere il sorgere del sole, ieri mattina ho realizzato come la luce stia cedendo il passo all'oscurità, le stelle erano ancora alte nel cielo!

Già, come dicevo la luce cede il passo all'oscurità ed io non sono un animale notturno, in queste sere d'autunno, complice la stanchezza, non vedo l'ora di infilarmi sotto le coperte, al calduccio, anche se, a dire il vero, freddo non fa...  mi chiedo: se assecondassimo il nostro istinto animale, sentiremmo anche noi il richiamo del letargo invernale?

Per calarci in questa atmosfera autunnale, ho acceso un bel fuoco, dunque mettetevi comodi e... chi vuole una caldarrosta?









Questi splendidi marroni li ho raccolti da un castagno che si trova proprio dietro la casa di mia madre.
Era stato piantato da un carissimo zio, ora lui non c'è più ma questo generoso albero continua a regalarci i suoi frutti...


Vi auguro una buona settimana...

lunedì 15 ottobre 2012

Semi



Oggi ho fatto un po' d'ordine tra i semi che ho raccolto durante l'estate e che ho messo da parte; qualcuno è dell'orto, come quelli della zucca, del basilico o dei peperoncini, dell'insalata che è andata a fiore, ma ci sono anche quelli dei fiori raccolti durante le passeggiate o quelli che mi sono stati regalati. Qualcuno lo ritrovo quando svuoto la mia borsa, poi li avvolgo in pezzi di carta e li lascio in dispensa ripromettendomi di metterli via appena posso... quasi sempre dimentico di metterci il nome e poi puntualmente non so più di cosa sono! 
Con i semi acquistati è diverso, custoditi nella loro confezione originale non ci riservano (quasi) mai sorprese, con quelli raccolti è un altra faccenda...

Ecco, i mie semi quest'anno li conservo qui, in queste piccole, deliziose buste per le quali ancora una volta devo ringraziare Simonetta di Aboutgarden, che le ha donate a tutti coloro che passano dal suo blog-giardino.
Sono corredate di scritte utili per segnare il nome della pianta, del luogo di provenienza e delle note colturali... Sempre su suo consiglio i semi andranno prima racchiusi in un foglio d'alluminio e poi riposti nelle buste.

Non sono carinissime?



Custodire un seme è un atto di fiducia nel futuro, è pensare che dopo l'inverno tornerà la primavera, ed è anche un po' come credere nella magia, chi direbbe che da un seme invisibile come quello delle fragoline di bosco, seminate lo scorso febbraio, si potessero cogliere simili delizie fino ad ottobre?



Vi auguro una buona settimana... a presto!





lunedì 8 ottobre 2012

Fiori, schiacciata d'uva e dolci giornate d'autunno...


Sanno di primavera queste prime giornate di ottobre, l'aria è ancora tiepida, in giardino continuano a sbocciare nuovi fiori, si è come sospesi tra l'estate non ancora dimenticata e l'autunno in agguato. Io sono impegnatissima e soffro non potendo passare all'aperto quanto tempo vorrei, sento che ogni attimo di queste belle giornate d'autunno andrebbe vissuto fino in fondo e invece mi ritrovo a correre dalla mattina alla sera cercando di riuscire a fare tutto...



Una bellissima rosa


Il Tagete che avevo piantato tra i pomodori

Eppure ogni momento passato tra le mie piante è una scoperta... mi scopro ad osservare meravigliata che il mio orto non è mai stato così vivo, api, vespe, farfalle e molti altri insetti lo popolano, che la terra da secca e screpolata qual'era all'inizio è diventata più soffice e scura e questi piccoli cambiamenti mi fanno sentire di non aver soltanto preso ma di aver anche dato qualcosa...

E proprio per la vivacità degli insetti, sopratutto delle vespe che ne sono golosissime, ho ultimato la raccolta dell'uva dal pergolato, un raccolto più scarso degli altri anni, ma per noi più che sufficiente.
E naturalmente il dolce d questa domenica non poteva che essere la schiacciata d'uva, la ricetta è quella che ho utilizzato lo scorso anno, dal blog di Aurelia "Profumi in cucina".
Io ho leggermente variato dosi e ingredienti ma il gusto non cambia, ne è venuta una schiacciata profumata, dolce come l'uva fragola che ho utilizzato e tanto tanto golosa...


Schiacciata all'uva

800 g circa di uva a scelta
400 g di farina
25 g di lievito di birra
200 g di zucchero di canna
olio di oliva "a occhio"
sale

Si scioglie il lievito in mezzo bicchiere d'acqua tiepida, si aggiungono farina, olio, zucchero e sale, si impasta bene eventualmente aggiungendo altra acqua e poi, a lievitare per un'ora circa. Terminata la lievitazione, si stendono in una teglia oliata 3/4 dell'impasto, la sfoglia deve essere sottile, si ricopre la sfoglia con 600 g circa di uva,e poi si ricopre l'uva con la sfoglia rimasta sempre tirata sottile, si chiudono bene i bordi, si distribuisce sulla superficie l'uva rimasta si spolverizza con un paio di cucchiai di zucchero e un poco d'olio.
Infornare in forno già caldo a 180° per 45-50 minuti.

     

E con questa fetta di schiacciata vi auguro una buona settimana, a presto!                                        

lunedì 1 ottobre 2012

Ottobre, tempo di zucche


Settembre è finito e se faccio un bilancio, è stato sotto alcuni punti di vista, sopratutto per quello finanziario, un mese davvero pesante. L'acquisto dei libri e del materiale scolastico si è rivelato anche più oneroso del previsto, se ci aggiungiamo due abbonamenti per il pullman ed uno per il treno...fate un po' il conto! 
In questi momenti non posso fare a meno di pensare a quei padri e a quelle madri di famiglia che perdendo il lavoro si trovano ad affrontare comunque spese fisse e non superflue ogni mese... non oso nemmeno immaginare, quanto possa essere terribile.

E' difficile passare ad altro dopo questa premessa, per distrarci un po' quindi vi porto a spasso nel mio orto, dove tante zucche sono maturate per la delizia dei nostri occhi e del nostro palato.
Adoro la zucca, questa pianta generosa dalle dimensioni non modeste capace di invadere letteralmente un orto con i suoi steli lunghissimi, le foglie larghe e gli enormi fiori gialli. Per i frutti poi non c'è che l'imbarazzo della scelta, colore, forma e dimensione possono cambiare sensibilmente in base alla varietà ma anche all'uso che se ne vuole fare.

Io quest'anno ho coltivato delle "zucchette" di piccole dimensioni (niente a che vedere con le zucche dello scorso anno) ma che non hanno niente da invidiare alle altre per quanto riguarda il sapore.


Assolutamente da notare la grande varietà e il pregio dei reggi zucca!!!!



La varietà delle zucche dello scorso anno era sicuramente più ricca...

Orto 2011
Comunque, come dicevo, queste zucchette sono davvero deliziose e si rivelano un ottimo ingrediente base in cucina. 
Con la mia bella zucca corro in cucina a preparare gli gnocchi, gli ingredienti sono i classici, zucca tagliata a fette, pulita e cotta in forno, noce moscata, farina senza esagerare, 1 uovo, parmigiano e sale, cotti in acqua bollente e gratinati al forno... ma sicuramente la conoscete già!


Buona settimana!!!