Finalmente dopo giorni di assenza il nostro computer è tornato a casa, così posso smettere di elemosinare qualche manciata di minuti al computer delle mie figlie...
In questi giorni ho continuato con le semine e quindi via a pomodori di diverse varietà, zucchini classici e tondi, melanzane bianche e nere, zucche, tagete, alchechengi, insomma, mi sono fatta prendere la mano senza considerare che quando cresceranno le piantine, dovrò trovare lo spazio per tutte, per questo motivo mi tengo lontana da vivai e affini, la tentazione di acquistare buste di semi d'ogni tipo è troppo grande!
La semina è un momento magico.
Io faccio tutto senza guanti ed infatti mi ritrovo spesso con delle mani inguardabili, ma che raccontano quello che sto facendo: piene di graffi oppure arrossate, dipende dal periodo; durante la semina mi piace affondare le mani nel terriccio tiepido e morbido, riempire i vasetti, bagnare la terra e poi, con delicatezza posare il seme, un'operazione da effettuare in religioso silenzio.
E da questo momento in poi, comincia l'attesa per quello che è una specie di miracolo: la germinazione.
Adoro i semi grassocci, come quelli della zucca, con quelli puoi osservare per bene come il seme si spacca e muore per dare vita ad una pianta che, con forza, si protende verso la luce.
Da qualche giorno la mia dipendenza da orto si è fatta risentire, anche ora, mentre scrivo, il mio sguardo è incollato alla finestra, penso, programmo e sopratutto sogno! ( Ed infatti devo continuamente correggere gli errori del testo!)
Ma naturalmente non si vive di sole semine ed approfittando di una passeggiata con le mie figlie, ho raccolto il tarassaco per il primo macerato della stagione: si raccolgono foglie e fiori e si lasciano macerare per quindici giorni circa in acqua piovana, (ricordatevi di raccoglierla anche per le innaffiature!) il recipiente non deve essere in metallo io mi arrangio con un classico secchio in plastica, da imbianchino.
Lo mescolo regolarmente ed ogni volta ripenso ad una filastrocca che recitavano le mie figlie quando erano piccole: "Gira, gira il mestolo tira su il coperchio, fuoco, fuoco notte e dì, le streghe fan così..." le piccole streghette si inseguivano intorno alla tavola in una specie di danza indiavolata!
Per onor di cronaca, devo avvisare che, dopo qualche giorno, l'odore che il macerato emana non è dei più gradevoli, se non ricordo male il più micidiale è quello all'ortica, a cui andrebbe aggiunta della cenere... e magari dello Chanel n. 5! Ma si sa, la strada dell'orticoltore non è tutta rose e fiori!!!
Il macerato, una volta pronto, si utilizza diluito, come regolatore della crescita e per migliorare la qualità dei frutti, ho scritto qualcosa a proposito dei macerati proprio qui.
Infine, ma non per ordine di importanza, devo ringraziare la cara Sara, del bel blog, "http://reveblanc-sara.blogspot.it/ che ha voluto premiato il mio blog, come mia abitudine per non far torto a nessuno non ritiro e non giro il premio, ma la ringrazio moltissimo!
Per finire, vi lascio con questa ricetta trovata nel blog della cara Elena:"http://elly-chezentity.blogspot.it", ideale se volete provare un pesto un po' diverso dal solito...la mia rucola ha cominciato a produrre ed io ho voluto onorarla così:
Pesto di rucola
Un mazzetto di rucola
mandorle spellate
pecorino romano
parmigiano reggiano
olio extravergine di oliva
sale
Naturalmente si mette tutto nel mixer e via!
A presto