Un fine settimana anche denso di impegni che non mi hanno impedito però di passare momenti piacevoli.
Nonostante fossimo tutte e due molto stanche, sabato sera io e Nadia, una delle mie sorelle, abbiamo assistito all'incontro, organizzato dal circuito delle biblioteche e dalla sezione del CAI locale, con Mauro Corona.
Corona è arrivato puntualissimo, in una sala gremita di gente: appassionati di alpinismo e lettori affezionati.
Ho letto quasi tutti i suoi libri e mi sembrava una bella occasione quella di poter conoscere da vicino questo scrittore.
La serata è stata molto piacevole e Mauro si è raccontato un po' come fa nei suoi libri, parlando della propria infanzia segnata dalla tragedia del Vajont e da tragedie personali: dall'abbandono della madre, alle violenze subite dal padre e lo ha fatto con una sincerità incredibile, ma ci ha parlato anche delle proprio passioni: quella per la montagna, per la scultura e sopratutto per la scrittura che è stata ancora di salvezza e riscatto dagli anni difficili.
Ci ha parlato degli amici, che chi ha letto i suoi libri conosce bene, della famiglia e del difficile rapporto con l'alcol, tutto così, come con una chiacchierata tra amici, con umorismo e semplicità, accompagnandosi con citazioni dei suoi autori preferiti e con aneddoti personali.
Una serata veramente piacevole, due ore volate via, e ne ho approfittato per farmi autografare il suo ultimo libro: "Come un sasso nella corrente".
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Orietta sono io, naturalmente! |
Ieri pomeriggio invece ho visitato una mostra fotografica molto interessante.
Le immagini vengono dall'archivio fotografico ricchissimo di un sacerdote della mia cittadina, uomo colto e appassionato di fotografia, alla sua morte ha lasciato in eredità centinaia di immagini che ci permettono di gettare uno sguardo sul passato, sono trent'anni di storia della città, dagli anni '50 agli anni '70, uno sguardo su come eravamo che ci fa inevitabilmente riflettere su ciò che siamo diventati.
Penso anche a tutte le persone ritratte, chissà quanti di loro sono ancora qui, chissà se chi si è riconosciuto, ha inevitabilmente pensato a come il tempo scolpisce i nostri volti, come ci cambia...
Questo mi fa riflettere anche sullo scorrere del tempo, la vita è davvero un soffio... penso anche a me stessa: tra qualche settimana compirò 45 anni, mi capita spesso di ripetere alle mie figlie quando non si sbrigano: "Ragazze, non fatemi perdere tempo...non posso aspettare una vita, ne ho già consumato più della metà!" è una battuta però...però è anche un esame di coscienza personale: quanto tempo perdo per le cose senza importanza? E cosa voglio fare ancora del mio tempo? E ci sarebbero ancora molte altre domande... ma mi fermo qui, sono riflessioni un po' pesanti per un lunedì mattina, vero??
A presto