giovedì 26 maggio 2011

Piccoli frutti, che passione!



Qualche anno fa, non molti a dire il vero, ho deciso di piantare nel mio giardino tre piante di ribes dai frutti rosso, nero e bianco, le nostre figlie erano ancora piccole, volevo dar loro la soddisfazione e il piacere di raccogliere i frutti con le loro mani,(ora uso la raccolta del ribes come punizione!!!) e come ogni anno in questo periodo, ci stanno regalando una cascata di piccole delizie.

Naturalmente in questi giorni stiamo approfittando di questi deliziosi frutti per la preparazione di crostate e   aggiunti allo yogurt, per la colazione.

Yogurt auto prodotto e ribes multicolore

Crostata con farina di farro, crema pasticcera, fragole, mele e ribes rosso

Il ribes è un arbusto cespuglioso, di bassa statura e di facile coltivazione e adattabilità ai vari ambienti.
Di regola non teme le gelate invernali ma quelle primaverili a causa della fioritura precoce.
Originariamente è una pianta di sottobosco e può essere danneggiata dal troppo calore, il terreno deve essere fresco e non deve mancare l'irrigazione.

Esistono due specie di ribes; quello rosso con la variante bianca e quello nero.
Il ribes rosso è un arbusto elegante con lunghi grappoli di frutti rosso vivo o pallido lucente.
Le piante di ribes nero si riconoscono da quello rosso per il caratteristico aroma emesso dalle foglie in primavera.
I grappoli del ribes nero sono meno lunghi e i frutti sono di color nero lucente, hanno un alto contenuto di vitamina C ma il loro sapore è meno gradevole.



Ho piantato in piena terra i ribes rosso e nero, mentre la variante bianca è stata piantata in un vaso di buone dimensioni.
La quantità dei frutti è maggiore per le piante in piena terra ma devo dire che, anche per quanto riguarda la varietà in vaso, il raccolto è stato soddisfacente.


Visti i risultati abbiamo trovato un angolino per piantare anche lamponi e more.


Per le more è ancora presto e i lamponi stanno cominciando a maturare proprio ora, queste maturazioni a scalare ci permettono di godere della raccolta di questi frutti per un periodo un po' più lungo.

Intanto, con i primi lamponi e qualche fragola, ho preparato un delizioso gelato, da gustare in questi caldi pomeriggi d'estate.
Consiglio caldamente l'acquisto di una macchina per gelato, soprattutto se ci sono bambini in casa, o se si è particolarmente golosi, il costo viene ammortizzato in poco tempo, e si possono gustare gelati preparati solo con ingredienti genuini, senza l'aggiunta di conservanti.
E se ci sono intolleranze alimentari, si può utilizzare latte di riso o soia.
Si possono inoltre preparare anche deliziosi sorbetti.

Per questo gelato, ho utilizzato fragole e lamponi frullati, ho aggiunto latte e un po' di panna e ho dolcificato il tutto con poco fruttosio.

I lamponi sono uno dei frutti più deliziosi dell'estate ed è un vero dispiacere non avere spazio per piantarne un intero filare.
I lamponi si suddividono in rossi (e sono i più comuni) in neri e in giallo ambrati, esistono varietà che fruttificano una sola volta e varietà che fruttificano due volte o addirittura per tutta l'estate.
Il lampone richiede un luogo soleggiato, con terreni freschi e ricchi di sostanza organica.
Le piante necessitano di sostegno.


Fragole, lamponi, ribes e more possono essere coltivati tranquillamente anche sul balcone di casa, basta avere l'accortezza di fornire loro vasi sufficientemente grandi, terriccio di buona qualità e le concimazioni opportune.




lunedì 23 maggio 2011

L'orto che cura

What was paradise? But a garden, an orchard of trees and herbs
Full of pleasure, and nothing there but delights

William Lawson






Oltre all'indubbio vantaggio di avere verdure fresche a portata di mano e una riduzione sulle spese familiari, sono in molti a sostenere che  l'orticoltura sia terapeutica perché coinvolge il corpo, la mente e lo spirito.
Con il giardinaggio in generale infatti, mettiamo in moto tutto il nostro corpo, ma nello stesso tempo la nostra mente si distrae e si rilassa e questo ci aiuta ad allentare lo stress e a riportarci verso ritmi più lenti.
Per me è così, prendermi cura del mio giardino e del mio orto mi rilassa, me ne accorgo dal respiro che si fa più tranquillo, dai gesti che sono più lenti e misurati, mi piace camminare a piedi nudi, sentire il calore del sole sulla pietra, toccare la terra con le mani; è una gioia semplice, infantile, che rende l'animo più leggero.

Qualche giorno fa, ho letto un articolo su una rivista, in esso si  individuavano cinque momenti curativi legati alle fasi del giardinaggio e il loro simbolo nel nostro inconscio:
1) preparare il terreno, cioè mettere ordine nella nostra vita, strappare le erbacce (eliminare ciò che non serve) dissodare il terreno (superare gli ostacoli)
2) seminare, avere fiducia nel futuro, ma anche avere pazienza
3) piantare e trapiantare, la capacità di cambiare, di essere creativi, decisi
4) potare, il coraggio di scegliere le priorità, di scoprire l'essenziale
5) far crescere le piante, cioè dedicarsi agli altri per sentirci utili e condividere, spostando la nostra attenzione sugli altri


Senza scomodare Freud, direi che tutti possiamo permetterci un piccolo angolo di paradiso, fosse anche sul davanzale...

Ed ora qualche aggiornamento in diretta.

Nell'attesa che arrivi il periodo delle zucchine, dei pomodori e melanzane, continuo a raccogliere insalata e rapanelli.


 Il basilico è pronto, ho già preparato la pasta al pesto...


 Anche il prezzemolo è da tagliare, la salsa verde all'uovo è squisita.


Ed ecco che comincia la fioritura del melograno:


piena fioritura anche per il gelsomino


e per le rose..


Arrivederci al prossimo post.

martedì 17 maggio 2011

Le rose son servite (rose, parte seconda)

Come già avevo anticipato, continua il nostro viaggio nel mondo delle rose:





Alcune varietà di rosa, grazie al profumo intenso, vengono utilizzate in cucina, per aromatizzare, per preparare confetture, per cucinare piatti ricercati.
I petali della rosa, possono essere canditi, i boccioli possono essere fritti in pastella, essere aggiunti alle insalate,cucinata con pesce, carne o riso, la rosa non si accontenta di essere la regina dei giardini, ma vuole un posto d'onore anche in cucina. 

Mentre cercavo, fra alcune vecchie riviste qualche ricetta, non potevo non pensare alle"quaglie ai petali di rosa", cucinate da Tita per il suo Pedro nel libro "Dolce come il cioccolato" di Laura Esquivel.
Con le rose ricevute in regalo da Pedro, innamorato da sempre di lei ma sposato con la sorella, Tita prepara le quaglie ai petali di rosa, per una strana alchimia, la passione dei due amanti si fonde in questo piatto,  rendendo la ricetta altamente afrodisiaca. 

Non proponendomi io, risultati di tale portata, mi sono accontentata di scegliere alcune ricette meno "portentose" forse, ma sicuramente interessanti dal punto di vista culinario.

Raccogliere alcune delle magnifiche rose del mio giardino, che proprio in questi giorni sono in piena fioritura, non è stato facile, l'idea di metterle in padella così, come una verdurina qualunque, mi sembrava un sacrilegio, devo dire però che ne è valsa la pena.
La ricetta che ho sperimentato è la ricetta n. 1 delle confetture.
Ho scelto alcune grandi rose rosse, nella varietà profumata e perfettamente sane, ho sostituito lo zucchero con il fruttosio.

Ricettario


Zucchero di rose:

Pestate in una ciotola una manciata di petali ogni 100 g di zucchero.
Mettete poi lo zucchero in un vaso chiuso ermeticamente, scuotetelo di tanto in tanto.
Dopo 24 ore lo zucchero sarà aromatizzato.

Miele di rose:

In mezzo litro di acqua bollite 100 g di petali di rose rosse fresche e profumate per 10 minuti.
Lasciate riposare poi, altri 10 minuti, scolate quindi passateli al frullatore e uniteli, mescolando bene, al miele.

Aceto di rose:

Si usa diluito con acqua fresca per aromatizzare carni o insalate raffinate.
Si ottiene facendo macerare per 10 giorni100 g di petali di rose in 1 litro di aceto bianco.
Filtrare e conservare in un contenitore opaco, ben chiuso.

Confetture:

ricetta n. 1
Scegliere 100 g di petali di rosa freschissimi e perfettamente sani.
Lavateli, asciugateli e poi pestateli nel mortaio, o frullateli a bassa velocità,fino a ottenere una pasta morbida e omogenea.
Mettere sul fuoco 300 g di zucchero imbevuto d'acqua e appena diventa limpido e fluido aggiungete la pasta di rose.
Mescolare tenendo la fiamma molto bassa, levate e mettete la pentola sul fuoco più volte sempre mescolando finché la confettura non sarà amalgamata perfettamente.
Invasarla ancora calda.

ricetta n. 2
Macerare per una notte250 g di petali di rosa e 500 g di zucchero.
Trasferiteli poi in una pentola con 2 bicchieri d'acqua e il succo filtrato di un limone.
 Fate cuocere mescolando fino a ottenere la giusta densità.
Versate la confettura calda nei barattoli di vetro, chiudeteli e fateli raffreddare capovolgendoli.

n.b: Assicuratevi che le rose non siano "trattate" con prodotti chimici!

Infine, non dimentichiamo la torta di rose, un dolce squisito di cui sono golosa, che a questo fiore, deve la sua forma.


Torta di rose


Ingredienti:
500 g di farina
220 g di zucchero
2 uova
200 g burro morbido
1/2 panetto di lievito di birra (18 g circa)
60 g latte
60 g acqua
sale
Sciogliete il lievito in acqua e latte, appena tiepidi, insieme a 150 g di farina lavorate e poi fate lievitare per 45 minuti nel forno leggermente scaldato e poi spento.
Dopo questa prima lievitazione unite 350 g farina, 90 g di zucchero, 2 uova, 70 g di burro ammorbidito, e un pizzico di sale.
Ora lavorate a lungo, finché l'impasto non sarà più appiccicoso, eventualmente aggiungete un po' di farina, alla fine otterrete un impasto morbido.
Mettiamo nuovamente a lievitare, stavolta per almeno 2 ore.
Nel frattempo prepariamo la farcitura lavorando in una ciotola il burro e lo zucchero rimasti, aggiungendo un pizzico di sale.
Trascorse le 2 ore l'impasto sarà raddoppiato di volume, sgonfiatelo e stendetelo sulla spianatoia con un mattarello, lo spessore sarà di circa 1/2 centimetro.
Spalmate la farcitura e arrotolate la pasta ottenendo un lungo salame, a questo punto tagliatelo a pezzi, otterrete circa 7 rotoli più piccoli che stringerete un po' alla base.
Disponeteli nella teglia e fate lievitare ancora per 40 minuti, lontano dalle correnti d'aria.
Intanto scaldate il forno a 190° e terminata l'ultima lievitazione cuocete per circa 30 minuti.


Potete tagliare i rotolini con un pezzo di spago da cucina


Che altro dire..uscite in giardino e...buon appetito!

martedì 10 maggio 2011

Calde e profumate giornate di maggio






Maggio è nel suo pieno splendore e ci regala colori e profumi sorprendenti, le sue belle giornate di sole hanno definitivamente cancellato il ricordo del lungo inverno passato.
Quand'ero piccola erano queste le sere in cui potevamo stare fuori casa fino a tardi, la scusa era il Rosario di maggio, e nemmeno il genitore più severo impediva ai propri figli di parteciparvi.
Uscivamo di casa verso le otto di sera e non tornavamo mai prima delle dieci e mezza, in realtà il Rosario durava sì e no una mezz'ora, cinquanta Avemaria recitate tutte d'un fiato e poi via, chiacchiere, pettegolezzi e risate in compagnia.
Erano sere tiepide e profumate, nell'aria le lucciole, piccoli esseri quasi magici, che tra le nostre dita perdevano il loro fascino, le osservavamo incapaci di credere che insetti tanto insignificanti potessero risplendere come stelle.


In campagna la piena primavera si annuncia con la fioritura del sambuco, un romantico bouquet di piccoli fiori bianchi, i campi sono disseminati di papaveri, il profumo del fieno è inebriante e tutto intorno a noi ci parla di caldo e di sole in un preludio di assolati pomeriggi d'estate.


Anche la vite fiorisce con i suoi minuscoli fiori.


Scongiurato ogni pericolo di gelate, nell'orto tutti i trapianti sono stati effettuati, non ci rimane che vegliare sulle nostre piccole piante e attendere.
Continuiamo a raccogliere ortica e tarassaco per i macerati, ma anche ha conservare i fondi di caffè da somministrare alle nostre piante come stimolante per la crescita.
Se i pomodori sono cresciuti a sufficienza, cominciamo a legarli ai sostegni, rincalziamo ed eventualmente aggiungiamo la pacciamatura, eliminiamo i getti ascellari che potremo utilizzare come macerato o infuso per combattere gli afidi.
In giardino possiamo già trapiantare tutti quei fiori che ci accompagneranno durante l'estate.
Possiamo portare all'esterno anche le nostre piante di casa, facendo attenzione a non esporle direttamente in pieno sole.


giovedì 5 maggio 2011

Rose, rose, e ancora rose (parte prima)








 Giardini a  Praga

Indubbiamente maggio è il mese delle rose e se, a ragione, la rosa è considerata la regina del giardino, mi sembra doveroso renderle omaggio.

Celebrata da poeti, scrittori e cantanti, simbolo d'amore e di femminilità, la rosa è conosciuta e coltivata fin dall'antichità non solo per scopi ornamentali, ma anche per l'estrazione di oli essenziali.
Nel medioevo, coltivata negli orti dei monasteri, diviene importante come pianta medicinale.

Possiamo scegliere tra un numero pressoché infinito di esemplari, infatti la rosa oltre ad essere una tra le piante più affascinanti, offre un'ampia scelta per quanto riguarda il colore, il profumo, le dimensioni.
Ci sono rose rampicanti che possono arrivare anche a 4-5 m. di altezza e rose in miniatura, rose antiche, inglesi...alcune hanno un'aspetto superbo con il loro colore scarlatto, altre, delicate e romantiche con i loro colori tenui ed il loro profumo ancestrale, altre ancora con i petali rosso scurissimo che le fanno sembrare di velluto... i loro nomi suggeriscono immediatamente che ci troviamo di fronte a piante di particolare bellezza.

Recita un detto persiano: "un libro è come una rosa: le pagine sono petali che, contemplati, aprono il cuore del lettore".


Nel mio giardino





Il giardino di mia madre

Per crescere vigorose e fiorire in abbondanza le rose hanno bisogno di sole, solo in climi molto caldi l'ombra di un albero può risultare gradita.
Si piantano in autunno e vanno innaffiate con regolarità dalla fine dell'inverno distribuendo del concime organico sul terreno, in piena fioritura si aggiunge del concime specifico.
La potatura è indispensabile.
Tra le varie malattie fungine che possono colpire le rose troviamo: la ruggine e la macchia nera che colpiscono le foglie, un altro nemico dei rosai è il mal bianco, infine i boccioli di rosa sono spesso preda degli afidi.
In generale, durante l'annaffiatura evitiamo di bagnare le foglie, quelle infette vanno rimosse subito, nel caso di infezioni intervenire con i trattamenti più adatti tempestivamente.


Per ogni colore un simbolo:
Rossa, amore e passione, l'usanza vuole che si regalino in numero dispari, se pari dovranno essere dodici o un multiplo di dodici.
Gialla, infedeltà e gelosia, da non regalare alla persona amata...
Rosa, coraggio e temperamento.
Bianca, candore e innocenza.


"In un momento, 
sono sfiorite le rose
i petali caduti
perché io non potevo dimenticare le rose..."

Dino Campana: "In un momento"


Nei prossimi post: ricette a base di petali di rosa...