Oggi sono uscita in giardino, non per lavorarci, anche se sono talmente in ritardo su tutto, solo per assorbire un po' di energia positiva. Ho preso una sdraio, la mia sdraio personale e mi sono rannicchiata al sole, tra le mani uno dei miei libri di giardinaggio preferiti e nelle orecchie le cuffie con una meditazione guidata...
Mi sono appisolata... Quando ho riaperto gli occhi, ho visto Woody, il mio cane, accoccolato ai miei piedi. Dico mio perché le mie figlie e mio marito dicono che non è il cane di famiglia e qualche volta scherzando minacciano di riportarlo al canile. Dicono che ha occhi soltanto per me e questo non è che poi mi dispiaccia così tanto. La scorsa estate ho avuto una bruttissima influenza e lui mi ha vegliato per un'intera settimana, notte e giorno, dormendo con me sul divano e tenendo tutti a distanza di sicurezza.
In giardino mi è venuta un po' di malinconia, da quando ho ripreso a studiare non ho più tempo per nulla di ciò che amo fare. Qui fuori è un disastro, ho deciso di contattare qualcuno che sistemi la vecchia pavimentazione che ormai è totalmente sconnessa. Un po' mi dispiace, l'aveva posata oltre quaranta anni fa mio zio e adesso, coprendola, mi sembra quasi di cancellare la traccia del suo passaggio.. penso a quando qualcuno cancellerà le nostre tracce...
Ho una scatola piena di buste semi che attendono di essere seminati, avevo un po' d'aglio germogliato e a gennaio l'ho infilato in una vasca colma di terra, adesso noto che è cresciuto per bene senza che io l'abbia più considerato... che indipendenza!
Abbiamo anche un nuovo gatto, Limone, lo hanno chiamato così le mie nipotine prima di cederlo con riluttanza. Per mantenere la tradizione e il ricordo del nostro adorato Mimì ha il pelo rosso ma un po' sbiadito, è molto buffo e simpatico e, purtroppo, anche un grande cacciatore come tutti i gatti giovani. Il nostro Gattoni ci ha messo circa quattro mesi ad accettarlo, dormendo e mangiando nel sottoscala senza degnare più nessuno di uno sguardo, (d'altra parte ha diciannove anni ed è il veterano di casa) poi finalmente, con l'arrivo dei primi freddi ha deciso che era giunta l'ora di tornare in casa... ora dormono insieme!
Tutto qui, mi mancava tanto buttar giù' due pensieri, nel mio piccolo orto virtuale...
Forza, domani è già marzo, si avvicina una nuova primavera... speriamo in un po' di pioggia che tutto qui è arso...
Ciao
lolle
LA MAGIA DI UN PICCOLO ORTO
giovedì 28 febbraio 2019
giovedì 8 marzo 2018
Marzo 2018
Oggi è arrivato il sole, un sole caldo e primaverile, una giornata splendida: tersa e luminosa. La pioggia di ieri si è portata via l'ultima neve e l'aria fredda che entrava nelle ossa improvvisamente si è trasformata in un venticello tiepido: che fine hanno fatto le temperature abbondantemente sotto lo zero? Si fa fatica a star dietro a questo tempo pazzo, che cambia stagione dalla sera alla mattina!
Esattamente una settimana fa la campagna si presentava così e così è stato fino a domenica. Nebbia e freddo lunedì, pioggia martedì e mercoledì infine oggi... primavera! Ma è meglio non cantar vittoria, basta pensare alle gelate della fine di aprile dello scorso anno e ai danni che hanno provocato.
Io ho una scatola piena di bustine di semi che aspettano di essere seminati, ho da capire cosa è sopravvissuto nel giardino e cosa no, ho da sistemare la grande aiola davanti casa e tutto il resto da fare... Ogni primavera è così, mi prende quella smania di fare che mi fa sentire sempre con l'acqua alla gola. Anche la nostra casa avrebbe bisogno di una aggiustatina qua e là... Mamma mia, dovrei farmi una lista delle cose da fare, ma credo che un intero quaderno non basterebbe, mi sembra di veder magagne ovunque...
Quest'anno poi ho la scuola che contribuisce ad assorbire molto del mio tempo.
Una bella novità è che è arrivato un nuovo micio nella nostra casa, si chiama Limone, ha dieci mesi ed è un simpatico pasticcione che ha movimentato parecchio la nostra routine. Ci è sembrato giusto dare un'opportunità ad un nuovo micio in ricordo del nostro amatissimo Mimì e il nostro Gattoni, che di anni ne ha 18, si è arreso a questo piccolo uragano.
Buon fine settimana e tanti auguri...
Non sembra un riccio?? |
Esattamente una settimana fa la campagna si presentava così e così è stato fino a domenica. Nebbia e freddo lunedì, pioggia martedì e mercoledì infine oggi... primavera! Ma è meglio non cantar vittoria, basta pensare alle gelate della fine di aprile dello scorso anno e ai danni che hanno provocato.
Io ho una scatola piena di bustine di semi che aspettano di essere seminati, ho da capire cosa è sopravvissuto nel giardino e cosa no, ho da sistemare la grande aiola davanti casa e tutto il resto da fare... Ogni primavera è così, mi prende quella smania di fare che mi fa sentire sempre con l'acqua alla gola. Anche la nostra casa avrebbe bisogno di una aggiustatina qua e là... Mamma mia, dovrei farmi una lista delle cose da fare, ma credo che un intero quaderno non basterebbe, mi sembra di veder magagne ovunque...
Quest'anno poi ho la scuola che contribuisce ad assorbire molto del mio tempo.
Una bella novità è che è arrivato un nuovo micio nella nostra casa, si chiama Limone, ha dieci mesi ed è un simpatico pasticcione che ha movimentato parecchio la nostra routine. Ci è sembrato giusto dare un'opportunità ad un nuovo micio in ricordo del nostro amatissimo Mimì e il nostro Gattoni, che di anni ne ha 18, si è arreso a questo piccolo uragano.
Buon fine settimana e tanti auguri...
Buon 8 marzo
lunedì 12 febbraio 2018
Qualcosa da raccontare...
E' passato molto tempo dall'ultima volta che ho postato qualcosa sul mio blog e di cose in questo lungo periodo ne sono successe. Io ho stravolto le mie abitudini, al lavoro part-time si è aggiunto il ritorno sui banchi di scuola dopo tanti anni. I miei studi si erano interrotti anni fa quando per una serie di gravissimi problemi famigliari avevo iniziato a lavorare. Ho ricominciato ora che le ragazze sono adulte... rimettersi in gioco non è stato facile e uscire ogni sera è pesante ma sto andando avanti... se son rose fioriranno..
Tante sono anche le fotografie che non sono riuscita a postare, dalle farfalle che questo autunno hanno invaso il giardino agli uccellini che vengono a sfamarsi durante l'inverno, dalla nevicata alle luci dell'albero e del presepe ma a le uniche immagini che mi vien voglia di postare ora sono quelle della nostra fedele e amata Smilla che ci ha lasciato il 30 ottobre e del nostro adorato Mimì che ci ha lasciato il 27 gennaio.
Durante questi anni di blog sono stati spesso presenti nei miei post, d'altra parte Smilla e Mimì non erano solo il nostro cane e il nostro gatto, erano parte della famiglia.
Sono nati una a poca distanza dall'altro nel 2002 e allo stesso modo se ne sono andati. Smilla improvvisamene, senza darci il tempo di poter far nulla per lei, in un paio di giorni in cui è stata malissimo e noi abbiamo potuto soltanto mettere fine alle sue sofferenze. Negli ultimi due anni aveva piano piano perso vista e udito e il suo musetto era diventato grigio ma lo stesso non eravamo preparati. Ci siamo aggirati increduli per giorni nella nostra casa in cui improvvisamente un posto era rimasto vuoto... un posto occupato per quasi sedici anni. Per giorni abbiamo creduto di vederla e di sentirla... forse era davvero lei...
Con Mimì è stato diverso... ha cominciato a zoppicare lievemente a metà novembre, ero convinta fosse una spina o una distorsione. Nemmeno il veterinario in un primo esame aveva trovato nulla di particolare... dopo qualche settimana la cosa si è aggravata finché ha perso l'uso della zampa... Analisi più approfondite intanto avevano rilevato qualcosa di più grave. Infine, nei primi giorni di gennaio la parte posteriore del suo corpo era paralizzata, abbiamo provato a portarlo in una clinica suggeritaci dal nostro veterinario ma anche lì sono stati onesti e non ci hanno dato nessuna speranza... Seppure con il cuore spezzato, abbiamo avuto la grande opportunità di prenderci cura di lui accompagnandolo fino all'ultimo respiro, nella sua casa... Ci ha dato tantissimo amore fino alla fine, non lo abbiamo mai sentito lamentarsi: chiedeva solo che qualcuno gli stesse vicino. Con le zampette attirava la nostra mano al suo petto e solo così chiudeva gli occhi, oppure ci stendevamo accanto a lui, fronte contro fronte, lo adorava... Dal tappeto del salotto era sparito il tavolino, sostituito da plaid e coperte, dove a turno uno o tutti insieme ci sedevamo, riposavamo, studiavamo.. e dove spesso ho pranzato con un piatto in mano. Anche mio marito trovava sempre il tempo di stare un po' con lui al ritorno dal lavoro, le ragazze erano con lui quando io non c'ero, riconosceva la voce di una delle mie figlie lontana per gli studi... Non si poteva più muovere e lo giravo spesso, lo aiutavo a fare tutto ma non è stato difficile, Mimì è sempre stato un gatto straordinariamente buono...L'ultimo giorno ha leccato un cucchiaino di cibo solo per farmi contenta... Io ero terrorizzata all'idea che se ne andasse quando non c'ero ma lui lo sapeva e mi ha aspettato... Se ne è andato così, con la sua famiglia intorno...
A volte provo pudore a raccontare queste storie, so che tutto questo può apparire esagerato e anch'io nella vita ho avuto i mie lutti. D'altra parte, condividere 16 anni della propria vita con un piccolo essere non è poco, se ci affezioniamo anche alle cose inanimate a maggior ragione lo facciamo con chi ricambia le nostre attenzioni, con chi ci dà tanto amore in cambio di tanto poco... Loro hanno passato con noi un pezzo di vita importante, quella che ha accompagnato le mie figlie dall'infanzia fino oltre la maggiore età. Con la loro partenza si è chiusa un'epoca della nostra vita...L'epoca dei figli piccoli, l'epoca della giovinezza...delle vacanze tutti insieme, con Smilla che amava nuotare in mare, l'epoca dei i cartoni animati sul divano con Mimì accoccolato tra le coperte... i giochi in giardino... sono cresciuti insieme alle nostre ragazze..Qualche giorno fa una persona mi ha detto che l'amore è universale e non ha confini: credo abbia ragione...
Grazie Smilla... grazie Mimì....we will meet again.
Durante questi anni di blog sono stati spesso presenti nei miei post, d'altra parte Smilla e Mimì non erano solo il nostro cane e il nostro gatto, erano parte della famiglia.
Sono nati una a poca distanza dall'altro nel 2002 e allo stesso modo se ne sono andati. Smilla improvvisamene, senza darci il tempo di poter far nulla per lei, in un paio di giorni in cui è stata malissimo e noi abbiamo potuto soltanto mettere fine alle sue sofferenze. Negli ultimi due anni aveva piano piano perso vista e udito e il suo musetto era diventato grigio ma lo stesso non eravamo preparati. Ci siamo aggirati increduli per giorni nella nostra casa in cui improvvisamente un posto era rimasto vuoto... un posto occupato per quasi sedici anni. Per giorni abbiamo creduto di vederla e di sentirla... forse era davvero lei...
Con Mimì è stato diverso... ha cominciato a zoppicare lievemente a metà novembre, ero convinta fosse una spina o una distorsione. Nemmeno il veterinario in un primo esame aveva trovato nulla di particolare... dopo qualche settimana la cosa si è aggravata finché ha perso l'uso della zampa... Analisi più approfondite intanto avevano rilevato qualcosa di più grave. Infine, nei primi giorni di gennaio la parte posteriore del suo corpo era paralizzata, abbiamo provato a portarlo in una clinica suggeritaci dal nostro veterinario ma anche lì sono stati onesti e non ci hanno dato nessuna speranza... Seppure con il cuore spezzato, abbiamo avuto la grande opportunità di prenderci cura di lui accompagnandolo fino all'ultimo respiro, nella sua casa... Ci ha dato tantissimo amore fino alla fine, non lo abbiamo mai sentito lamentarsi: chiedeva solo che qualcuno gli stesse vicino. Con le zampette attirava la nostra mano al suo petto e solo così chiudeva gli occhi, oppure ci stendevamo accanto a lui, fronte contro fronte, lo adorava... Dal tappeto del salotto era sparito il tavolino, sostituito da plaid e coperte, dove a turno uno o tutti insieme ci sedevamo, riposavamo, studiavamo.. e dove spesso ho pranzato con un piatto in mano. Anche mio marito trovava sempre il tempo di stare un po' con lui al ritorno dal lavoro, le ragazze erano con lui quando io non c'ero, riconosceva la voce di una delle mie figlie lontana per gli studi... Non si poteva più muovere e lo giravo spesso, lo aiutavo a fare tutto ma non è stato difficile, Mimì è sempre stato un gatto straordinariamente buono...L'ultimo giorno ha leccato un cucchiaino di cibo solo per farmi contenta... Io ero terrorizzata all'idea che se ne andasse quando non c'ero ma lui lo sapeva e mi ha aspettato... Se ne è andato così, con la sua famiglia intorno...
A volte provo pudore a raccontare queste storie, so che tutto questo può apparire esagerato e anch'io nella vita ho avuto i mie lutti. D'altra parte, condividere 16 anni della propria vita con un piccolo essere non è poco, se ci affezioniamo anche alle cose inanimate a maggior ragione lo facciamo con chi ricambia le nostre attenzioni, con chi ci dà tanto amore in cambio di tanto poco... Loro hanno passato con noi un pezzo di vita importante, quella che ha accompagnato le mie figlie dall'infanzia fino oltre la maggiore età. Con la loro partenza si è chiusa un'epoca della nostra vita...L'epoca dei figli piccoli, l'epoca della giovinezza...delle vacanze tutti insieme, con Smilla che amava nuotare in mare, l'epoca dei i cartoni animati sul divano con Mimì accoccolato tra le coperte... i giochi in giardino... sono cresciuti insieme alle nostre ragazze..Qualche giorno fa una persona mi ha detto che l'amore è universale e non ha confini: credo abbia ragione...
Grazie Smilla... grazie Mimì....we will meet again.
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Vecchio lupo di mare |
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Pur di starci vicino.. |
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Gli ultimi giorni con noi... Questo s. Valentino lo dedichiamo a voi... lolle |
lunedì 11 settembre 2017
Recupero in giardino
Nel mio giardino c'è anche un vaso, con una bella cicatrice di colla gialla, ne manca un pezzetto ma io lo trovo bello lo stesso. L'ho raccolto sul ciglio di una strada, in vacanza, l'avevano buttato e a me sembrava un peccato, così l'ho caricato in macchina e l'ho portato a casa. Ad ogni curva mio marito minacciava di buttarlo giù dal finestrino, non gli sembrava possibile che avessi raccolto un vaso in pezzi!
Chi lo vede mi dice che è bello, ma forse solo per farmi contenta:)
Nel mio giardino c'è anche la base di un bancale che è diventata un utile porta salviette e una grattugia arrugginita. Altro souvenir, ma qui ci sarebbe da raccontare una storia lunga più di cinquant'anni, la cui protagonista è mia mamma... chissà che prima o poi non la racconti...
Ci sono anche un lettino e un paio di altalene fatte con corda e radici, sono per le fate che durante le notti d'estate passano di qui: d'altra parte, questa è La magia di un piccolo orto :)
E' probabile che non possa postare nulla per un po', ho un po' di impegni e cose da sistemare che richiedono tempo e attenzione, mi ero ripromessa di scrivere ancora un paio di post e ci sono riuscita.... insomma, vediamo come va!
Adesso piano piano chiudo il cancelletto del mio orto giardino per un po'...
... passerò comunque a trovarvi...
Grazie
A presto
lolle
Adesso piano piano chiudo il cancelletto del mio orto giardino per un po'...
... passerò comunque a trovarvi...
Grazie
A presto
lolle
mercoledì 6 settembre 2017
Una stagione che passa
Oggi ho fatto un po' di pulizia nell'orto. Tolte ormai quasi tutte le piante di pomodoro, quelle di zucchine (uccise per errore da mio marito!) ed eliminate anche quelle che di cetrioli non ne facevano più, il mio orto ha perso l'aspetto di bosco selvaggio delle ultime settimane. Fatto spazio, ho seminato ancora un po' di insalate. Mi piace sapere che se anche non ho fatto la spesa, nell'orto trovo sempre qualcosa: qualche foglia di rucola, un po' di insalata, un ciuffo di prezzemolo...
Questo è il periodo in cui il giardino e l'orto hanno un piede nell'estate e l'altro nell'autunno. Certo, le piante come gli animali, percepiscono anche i più lievi cambiamenti, quindi con le temperature più fresche, la luce diversa, le giornate ogni giorno più corte si staranno, sicuramente con un certo sollievo, preparando al cambiamento. Succede un po' così anche a noi che, a dispetto delle giornate ancora calde, facciamo progetti per la prossima stagione.
La frazione dove vivo si va piano piano rianimando. Gli operai del comune controllano che tutto sia pronto per il rientro a scuola dei bambini. Con la chiusura della scuola la nostra via diventa improvvisamente silenziosa e tranquilla e il traffico diminuisce considerevolmente. Durante l'estate ci capita di uscire la sera (moooolto raramente) e passeggiare per le vie del centro della nostra cittadina: dista soltanto tre chilometri ma sembra così lontana, con le vie animate e qualche bar e gelateria aperta, poca distanza ma le mie figlie dicono che viviamo in mezzo al nulla! In realtà non è assolutamente così e tutto sommato non è che ci dispiaccia poi troppo, godiamo dell'estate silenziosa con piacere. Ora si torna alla normalità, al traffico delle auto di chi porta i figli a scuola e pretende quasi di entrare in classe con l'automobile, al fatto che per recarmi al lavoro dovrò partire un po' prima, ma anche alle urla dei bambini nel cortile che fanno sempre tanta allegria, al pallone che finisce al di fuori della cancellata durante la ricreazione e i ragazzi che si sbracciano perché qualche passante impietosito si fermi a raccoglierlo. Capita spesso anche a me di buttare il pallone al di là della cancellata e di sentire un coro di "grazie signora"...
Arriverà presto anche la stagione delle foglie, quelle che faranno impazzire la solita vicina, alle prese con scopa e paletta fin dalle prime ore del mattino. Sarà guerra aperta con i tigli della scuola. Poveri alberi, gli ci sono voluti anni per riprendersi da una potatura talmente drastica da far veramente pietà. Adesso sfoggiano una bellissima chioma piena di vita che ha dato riparo per tutta l'estate a tante creature. Ho giocato anch'io sotto quegli alberi da bambina e ci hanno giocato anche le mie figlie...
Sono pronta anch'io alla stagione che verrà, piena di nuovi impegni. Di questa lunga estate nell'orto però, voglio serbare il profumo dei frutti dell'orto in tavola...
Mezza zucca è diventata focaccia, sarebbe stato bello pubblicarne l'immagine ma tempo di metterla in tavola ed era già finita. Allora posto la ricetta. Citerei volentieri la fonte ma è uno di quei ritagli di giornali messi da parte, quindi l'origine rimane incerta. Nella ricetta originale la farina usata è manitoba, io ho usato invece della farina di farro, la ricetta voleva anche il pecorino, io non ho messo nessun formaggio.
Questo è il periodo in cui il giardino e l'orto hanno un piede nell'estate e l'altro nell'autunno. Certo, le piante come gli animali, percepiscono anche i più lievi cambiamenti, quindi con le temperature più fresche, la luce diversa, le giornate ogni giorno più corte si staranno, sicuramente con un certo sollievo, preparando al cambiamento. Succede un po' così anche a noi che, a dispetto delle giornate ancora calde, facciamo progetti per la prossima stagione.
La frazione dove vivo si va piano piano rianimando. Gli operai del comune controllano che tutto sia pronto per il rientro a scuola dei bambini. Con la chiusura della scuola la nostra via diventa improvvisamente silenziosa e tranquilla e il traffico diminuisce considerevolmente. Durante l'estate ci capita di uscire la sera (moooolto raramente) e passeggiare per le vie del centro della nostra cittadina: dista soltanto tre chilometri ma sembra così lontana, con le vie animate e qualche bar e gelateria aperta, poca distanza ma le mie figlie dicono che viviamo in mezzo al nulla! In realtà non è assolutamente così e tutto sommato non è che ci dispiaccia poi troppo, godiamo dell'estate silenziosa con piacere. Ora si torna alla normalità, al traffico delle auto di chi porta i figli a scuola e pretende quasi di entrare in classe con l'automobile, al fatto che per recarmi al lavoro dovrò partire un po' prima, ma anche alle urla dei bambini nel cortile che fanno sempre tanta allegria, al pallone che finisce al di fuori della cancellata durante la ricreazione e i ragazzi che si sbracciano perché qualche passante impietosito si fermi a raccoglierlo. Capita spesso anche a me di buttare il pallone al di là della cancellata e di sentire un coro di "grazie signora"...
Arriverà presto anche la stagione delle foglie, quelle che faranno impazzire la solita vicina, alle prese con scopa e paletta fin dalle prime ore del mattino. Sarà guerra aperta con i tigli della scuola. Poveri alberi, gli ci sono voluti anni per riprendersi da una potatura talmente drastica da far veramente pietà. Adesso sfoggiano una bellissima chioma piena di vita che ha dato riparo per tutta l'estate a tante creature. Ho giocato anch'io sotto quegli alberi da bambina e ci hanno giocato anche le mie figlie...
Sono pronta anch'io alla stagione che verrà, piena di nuovi impegni. Di questa lunga estate nell'orto però, voglio serbare il profumo dei frutti dell'orto in tavola...
Le prugne dell'ultimo alberello nel vecchio frutteto di mia mamma |
Mezza zucca è diventata focaccia, sarebbe stato bello pubblicarne l'immagine ma tempo di metterla in tavola ed era già finita. Allora posto la ricetta. Citerei volentieri la fonte ma è uno di quei ritagli di giornali messi da parte, quindi l'origine rimane incerta. Nella ricetta originale la farina usata è manitoba, io ho usato invece della farina di farro, la ricetta voleva anche il pecorino, io non ho messo nessun formaggio.
Focaccia alla zucca
Ingredienti:
- 500 g farina di farro
- 350 g di zucca
- pinoli q.b.
- 9 cucchiai di olio e.v.o.
- 25 g lievito di birra
- 13 g di sale
- 9 di zucchero
- 350 g acqua
- olio e sale per finire
Unire sale e zucchero (io sono andata un po' a occhio) impastare energicamente per una decina di minuti e poi porre l'impasto a lievitare in una ciotola coperta per 30 minuti circa.
Oliare una pirofila e stendere l'impasto lasciando lievitare per un'altra ora.
Preriscaldare il forno a 180° , spennellare la superficie con olio, cospargere di pinoli e salare.
Cuocere in forno statico per circa 30 minuti.
Grazie per i bei commenti di incoraggiamento all'attimo di crisi nel post della scorsa settimana... un abbraccio grande!!!
lolle
martedì 29 agosto 2017
Strane creature
Durante questa caldissima e lunga estate, ho accumulato parecchie fotografie, ma il caldo afoso di quest'anno mi ha rivelato una pigrizia che non credevo di avere. Soprattutto in queste ultime settimane, che sono state particolarmente calde e mi hanno tolto parecchio entusiasmo. Qui non piove da un sacco di tempo e temo che, nonostante tutte le precauzioni e le attenzioni, la bolletta dell'acqua sarà particolarmente salata. Ho dovuto sacrificare anche alcune piante in vaso che esigevano troppe annaffiature, d'altra parte non è più sostenibile un consumo sconsiderato d'acqua. Nei prossimi giorni pare, così almeno ho sentito dire in giro (io non seguo mai le previsioni del tempo) dovrebbero arrivare la pioggia e un abbassamento (speriamo!) delle temperature. Intanto si sprecano le previsioni sul prossimo inverno, c'è chi ipotizza che sarà freddissimo e chi molto piovoso... si accettano scommesse!.
Anche il mio orto e il giardino sono spossati dal troppo caldo, fioriture fiaccate dal sole, verdi sbiaditi che virano al marrone bruciato, ma anche frutti saporiti, perché qualcosa nel frattempo l'ho raccolto.
E infatti non potevo lasciar finire l'estate senza mostrare quello che è cresciuto nell'orto e che è il risultato del lavoro cominciato alla fine dell'inverno con le semine.
Le strane creature del titolo del post, sono quei frutti dalle forme o dai colori strani e quelle varietà inusuali che hanno vivacizzato il mio orto.
Molto simili a peperoncini tondi, a pomodorini o ancora a zucchette, sono invece melanzane in miniatura! Due piantine acquistate durante una delle tante manifestazioni floreali primaverili. Carine, decorative ma decisamente inutili!
Altra novità, i cetrioli tondi, forma simpatica, poco produttivi ma dall'ottimo sapore:
Non una novità ma una continua conferma, sono i pomodori Nero di Crimea, colore cupo ma sapore ottimo!
Tra i miei preferiti ci sono anche il Green Zebra, che dal verde striato durante la maturazione si tinge di giallo: eccellenti!
Poi le Trombette di Albenga, le zucchine genovesi dalle forme più strambe:
Queste dunque le strane creature del mio orto. Ho ancora alcune cose da mostrare e anche da raccontare. Spero di riuscire a farlo prima dell'inizio dell'autunno perché mi aspettano una serie di impegni che mi porteranno sicuramente a trascurare il blog più del solito.
Mi sono anche detta che forse dovrei semplicemente abbandonarlo questo blog, in fondo i lavori nell'orto e nel giardino si ripetono più o meno uguali, stagione dopo stagione e alla fine non rimane molto da raccontare. Lo dico ogni volta anche dell'orto, quando sono stanca e demoralizzata mi ripeto che è l'ultimo anno e che il prossimo i pomodori li compro al supermercato. Lo dirò anche quest'anno, immaginando che forse la prossima primavera non me ne potrò occupare. Però poi mi dispiace, che in fondo in questo blog ci sono tanti piccoli pezzetti della mia vita, quelle cose di poco conto che raccontano del quotidiano e che una volta ogni tanto mi piace riguardare.
Ecco, dunque che, come dicevo, spero di riuscire a postare ancora qualche cosa nei prossimi giorni. Poi magari, appendo vanga e penna per un po'... vediamo come va...
A presto
lolle
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